Quando Tremonti era
socialista e proponeva nuove tasse
Dietro questa foto, scattata nella sede
storica di Repubblica a Piazza
Indipendenza, c’è un pezzetto di storia economica e anche un episodio poco noto
di storia politica che riguarda Giulio Tremonti, all’epoca giovane ma già
brillante tributarista e consigliere del ministro delle Finanze dell’epoca, il
socialista Rino Formica.
E’ la fine di novembre del 1989. Nella
foto, in senso antiorario, il direttore di Repubblica
Eugenio Scalfari, passato a salutare prima dell’inizio della tavola rotonda;
Paolo Sylos Labini; Giulio Tremonti; Marco Ruffolo (oggi capo redattore
economia di Repubblica); il sottoscritto; Vincenzo Visco, ministro delle
Finanze del “governo-ombra” costituito dal Pci; e Antonio Pedone di cui si vede
solo la nuca.
La tavola rotonda è sulla tassazione dei titoli
pubblici, che alcuni economisti definiscono una “partita di giro” (in quanto lo
Stato dovrebbe offrire interessi più alti, il che annullerebbe il vantaggio
dell’introito fiscale) mentre per Sylos è addirittura una “partita di raggiro”,
perché a suo avviso la spesa per maggiori interessi supera di molto l’introito.
Lo scenario è quello della prossima liberalizzazione valutaria. Oggi siamo
abituati alla finanza globale e alla moneta unica, sembra passato un secolo: ma
allora i capitali non potevano circolare liberamente nemmeno all’interno
dell’Europa.
Non farò qui una sintesi del dibattito: se per
avventura qualcuno fosse interessato, cerchi in qualche archivio Affari & Finanza del 1° dicembre
1989. Dirò solo che Tremonti se ne uscì con una ipotesi, quella di adottare “un
modello di tassazione sintetica e presuntiva, che colpisce non i singoli
risparmiatori ma le grandi reti di intermediazione, quelle che raccolgono il
risparmio e lo trasferiscono all’estero”.
Saltiamo un attimo a qualche giorno dopo. Quando il
resoconto del dibattito uscì su Affari
& Finanza, dato il ruolo di Tremonti, la notizia della sua ipotesi fu
ripresa con grande evidenza da tutti i giornali. Formica si arrabbiò moltissimo
(non so se perché non era d’accordo o perché della cosa non si doveva sapere).
Tra i due fu completa rottura e Tremonti si dimise dal suo incarico. Qualche
tempo dopo lo vedremo riapparire al fianco di Silvio Berlusconi nella neonata Forza
Italia.
Anche all’epoca, comunque, Tremonti non aveva molto
del socialista tradizionale. Proprio alla fine del dibattito affermò: “Le
imposte personali sono finite, hanno esaurito la loro funzione”, provocando la
vivace reazione di Sylos Labini. Quanto a Visco, se si fosse potuto uccidere
con lo sguardo, Tremonti da allora non sarebbe più tra noi.
Fonte
http://nuke.carloclericetti.it/Home/tabid/36/Default.aspx