Scontro sul bilancio Ue: dure critiche di Berlino. Trichet boccia la Tobin tax: avrà effetti temibili

L'introduzione di una Tobin tax solo in Europa potrebbe portare a «risultati veramente temibili». Lo ha detto il presidente della Bce, Jean Claude Trichet, intervenendo al Parlamento europeo in relazione alla proposta avanzata ieri dalla Commissione europea per introdurre un'imposta speciale sulle transazioni finanziarie. La Tobin tax (che prende il nome dal premio Nobel per l'economia James Tobin, che la propose per la prima volta nel 1972) è una proposta da lungo tempo caldeggiata da Francia e Germania che ha sempre avuto l'opposizione degli Stati Uniti e della Gran Bretagna, la principale piazza finanziaria europea, che teme un esodo delle banche verso i mercati di Asia e Usa.

L'introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie è stata decisa per finanziare il bilancio da oltre 1000 miliardi di euro approvato dalla Commissione europea. Anche su questo peraltro non mancano le contestazioni. Il ministro degli Esteri tedesco, Guido Westerwelle ha detto che il volume del bilancio dell'Unione europea, proposto da Bruxelles per il periodo 2014-2020, è andato «ben oltre di quanto il governo tedesco ritenga tollerabile». Lo riporta un comunicato

Berlino stima che uno stanziamento dell'1% del prodotto interno lordo dell'Unione europea, ossia circa mille miliardi di euro, «dovrebbe essere sufficiente», mentre Bruxelles ha proposto di mettere il limite di spesa all'1,05% del Pil della Ue. «La Germania e la maggior parte dei Paesi dalla Ue rifiutano una tassa europea, come quella proposta dalla Commissione» ha detto ancora Westerwelle, il cui ministero è responsabile dei negoziati su questo tema.

«Non abbiamo bisogno di una simile tassa, l'Ue non ha alcun problema di finanziamento», ha detto. La Germania, la più grande economia della zona euro, è il principale contribuente al bilancio dell'Ue con pagamenti per 20 miliardi di euro all'anno. Sottraendo quello che percepisce dal bilancio dell'Unione europea, il contributo netto tedesco è di 8 miliardi di euro all'anno. La Germania si compiace dell'impegno della Commissione di investire di più nella ricerca, istruzione e innovazione, «che rendono l'Europa più competitiva», ma ritiene che «questo debba essere finanziato da una ridistribuzione» dei fondi. Anche Londra ha fortemente criticato le proposte che Bruxelles ha presentato mercoledì sera, giudicandole «totalmente irrealistiche».

L'idea di fondo della Commissione è di compensare, nel bilancio comunitario, gli introiti della tassa europea sulle transazioni finanziarie con una riduzione della cosiddetta "risorsa Pil", ovvero il contributo proporzionale alla ricchezza nazionale che ogni Stato membro versa alle casse di Bruxelles, e che oggi è pari al 74% delle risorse disponibili (97 miliardi di euro). Nel 2020, secondo il quadro pluriennale di bilancio presentato ieri sera, la tassa sul settore finanziario dovrebbe assicurare, da sola, il 22,7% delle entrate, mentre la "risorsa Pil" dovrebbe scendere al 40,3% (65,6 miliardi di euro).